
McKinsey rilascia l’ultimo rapporto sui trend che guideranno il settore della moda nel 2019.
L’indagine è svolta intervistando 270 dirigenti e figure apicali delle più importante aziende dell’ambito fashion e incrocia i dati del McKinsey Global Fashion Index (MGFI).
Il punto di vista, quindi, è quello di chi lavora e incide sulle decisioni strategiche delle grandi aziende di abbigliamento e accessori e mira ad individuare quali saranno le tendenze che guideranno l’anno che è appena iniziato.
L’impatto delle tecnologie digitali è un tema comune a tutti gli approfondimenti del rapporto e collega quasi tutti i trend emergenti. Esso, è anche uno dei maggiori fattori di preoccupazione e – sfida – dei manager stessi.
McKinsey individua 10 trend suddivisi in 3 categorie: Global Economy; Consumer Shifts; Fashion System.
Ogni trend è analizzato con gli occhi di uno o più protagonisti del management del settore, di cui è riportata l’intervista, e attraverso dati e analisi che contribuiscono a definirlo.
Al primo gruppo, dedicato alle questioni macro economiche, politiche e sociali che stanno ridefinendo le economie mondiali, appartengono 3 trend.
- Caution Ahead: ovvero il generale atteggiamento di cautela e prudenza, che i manager esprimono valutando le possibilità di nuove crisi.
- Indian Ascent: l’importanza, sempre più evidente, del marcato indiano. Regione nel quale la classe media diventa sempre più desiderosa di prodotti di abbigliamento “occidentali” e presenta uno dei tassi di penetrazione di internet, via mobile, più alti al mondo.
- Trade 2.0.: rappresenta le nuove sfide che il commercio dovrà affrontare, a fronte delle possibili nuove regole economiche, specialmente in materia di esportazione (es. imposizione di nuovi dazi).
Al gruppo Consumer Shifts, appartengono i trend che riguardano le nuove esigenze dei consumatori, sono 4:
- End of Ownership: ovvero la fine del possesso. Così come nel settore automotive, anche in quello dell’abbigliamento si fa sempre più strada l’esigenza di disporre dei propri capi per un tempo limitato, senza doverli acquistare.
- Getting Woke: riguarda per lo più le nuove generazioni, che maggiormente sensibili alle questioni etiche, chiedono sempre più con forza alle aziende di rispettare criteri di sostenibilità produttiva, protezione dell’ambiente e inclusione.
- Now or Never: racconta l’impulsività e l’impazienza del consumatore di oggi, che acquista velocemente ciò che trova interessante (spesso via mobile) e esige di ottenerlo quasi istantaneamente.
- Radical Transparency: ovvero, la sempre maggiore tendenza a chiedere alle aziende massima trasparenza in termini non solo di bilancio, ma anche – e soprattutto – in termini di protezione e gestione dei dati.
Al gruppo Fashion System appartengono i trend che ridefiniranno il settore della moda. Sono 3:
- Self-Disrupt: ovvero la necessità, per le aziende e i brand storici, di ridefinire velocemente i loro modelli di business, per restare al passo con il proliferare dei piccoli e agili nuovi player del settore.
- Digital Landgrab: le necessità di occupare uno spazio rilevante e centrare nel mondo digitale, attraverso servizi innovativi, incentivi alla loyalty, …
- On Demand: cioè personalizzazione. Grazie all’avanzamento delle tecniche di analisi dei dati e ad innovativi processi di produzione, le aziende dovranno fare propria la personalizzazione dei capi su richiesta dei clienti.
Alla fine del rapporto, si riportano i dati ricavati dal McKinsey Global Fashion Index (MGFI), che riporta le performance delle maggiore aziende della moda, in termini di profitto e vendite, nonché di crescita nelle diverse aree del mondo.
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