
Kantar lancia il progetto What Women Want, interamente dedicato al rapporto dei brand con l’universo femminile. La domanda è: le aziende parlano alle donne?
L’iniziativa poggia sui numerosi dati raccolti, negli ultimi anni, dalle ricerche condotte dall’istituto. Questa volta la lettura è trasversale e vuole supportare i brand che desiderano intercettare questo mercato.
Ogni insight è accompagnato da dati e soprattutto da testimonianze di donne, intervistate negli ultimi anni sui temi più diversi.
Il rapporto What Women Want, ruota tutto attorno al concetto di empowerment, operazionalizzato poi in quello di autostima.
Secondo i ricercatori è questo il nodo da risolvere per entrare nel cuore delle donne: sono loro che si percepiscono sistematicamente meno brave, meno degne, meno influenti rispetto agli uomini.
Il concetto però è ovviamente molto complesso e soprattutto composito. Vengono quindi individuati cinque fattori chiave che sorreggono una buona percezione di sé:
- Indipendenza economica;
- Libertà sessuale (e tutto ciò che è connesso all’aspetto fisico);
- Libertà di espressione e pensiero;
- Visibilità e rappresentazione;
- Connessioni sociali.
Le domande a cui risponde l’indagine permettono di capire l’importanza di tali fattori, considerando anche le differenze di età e genere: quali sono un’assoluta prerogativa per un’alta autostima? Quali le differenze di opinione tra uomini e donne? Per quale generazione è più rilevante l’indipendenza economica?
L’intento però non è solo descrittivo e la parte centrale del documento spiega come i brand possono intercettare al meglio i bisogni e i desideri di emancipazione.
In bilico tra il rischio di apparire paternalistici, (ancora) sessisti oppure poco credibili, la strada è indicata da chi ha colto nel segno e di cui vengono presentati i case studies (tra gli altri Dove, Pinup Girl, Nutmeg e la campagna #likeagirl)
Il rapporto si chiude con la misurazione del UK Brand Gap Index, che indica quanto un brand è percepito efficace nel colmare le differenze di genere (con particolare accento sulla capacità di generare una buona autostima nelle donne). I brand valutati sono 40 e la rilevazione è riferita al mercato inglese.
Il rapporto che dà il nome al progetto fa da capofila ad altre uscite che affrontano temi specifici, uno su tutti quello dell’investimento in ambito finanziario.
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