
Le Nazioni Unite pubblicano il rapporto di ricerca Tackling Social Norms A Game Changer For Gender Inequalities, interamente dedicato agli stereotipi di genere e all’ineguaglianza tra uomini e donne.
Partendo dal Gender Inequality Index (GII), l’indagine fa un passo avanti e aggiunge alla discussione i temi delle credenze sociali e degli stereotipi di genere
Lo scopo è identificare le credenze, più o meno inconsce, che ancora modellano gli atteggiamenti e i comportamenti nei confronti delle donne. Per raggiungere questo scopo, i ricercatori propongono di utilizzare il Gender Social Norms Index, indice composito di diverse variabili che di includono anche i aspetti sociali che caratterizzano la disparità di genere.
La pubblicazione, non è il classico documento volto a dimostrare le condizioni di inferiorità delle donne nei Paesi in via di sviluppo (sebbene questi dati siano presenti), ma è un importante spunto di riflessione anche per i Paesi che si spera facciano da apripista. È infatti una ricerca che si chiede se davvero la parità di genere sarà raggiunta nel 2030, magari nei Paesi occidentali, in Nord Europa.
La prospettiva del documento è temporale: davvero gli stereotipi di genere sono meno diffusi e la condizione femminile è migliorata nell’ultimo decennio? Quali sono le aree e i Paesi del Mondo i cui si registrano i passi in avanti più grandi? Che cosa manca per raggiungere, davvero, la parità dei generi?
Per rispondere a queste domande vengono messi in fila e confrontati diversi indicatori, dati socio demografici e di benessere, che nel loro insieme contribuiscono a creare il Gender Social Norms Index.
Al tasso di mortalità per parto, al livello scolastico, e alle opportunità di lavoro, quindi, si affiancano dati sui luoghi di responsabilità affidati alle donne e sull’impatto della disparità di genere a livello economico e politico.
Il tema delle aspettative e degli stereotipi, quando l’oggetto del discorso è una donna, si fa particolarmente interessante quando si affrontano i temi del potere e quindi: capacità di leadership, competenze tecniche e di management, visione strategica. È a questo aspetto che il rapporto dedica una parte consistente della discussione ed è qui che, andando oltre al GII, si svelano i pregiudizi più duri a morire.
Il coda al rapporto, infine, si trovano una riflessione sulle politiche migliori per il raggiungimento della parità di genere e le tavole con i dati delle rilevazioni disponibili del Gender Social Norms Index, per ognuno dei 75 Paesi coinvolti (con i relativi scostamenti tra le diverse rilevazioni).
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