
Il rapporto di ricerca The New Sustainability Regeneration affronta il tema della sostenibilità, mettendo a confronto le sensibilità e le opinioni dei consumatori con il ruolo delle aziende.
L’indagine propone interessanti case study che esemplificano le nuove – e sostenibili – vie alla protezione dell’ambiente e, soprattutto, presenta i risultati di una survey condotta in Australia, Inghilterra, Stati Uniti e Cina.
Infine, intervista 30 esperti di tecnologia, scienze, fashion, alimentazione, marketing e brand strategy che raccontano la loro visione: cosa le aziende devono e possono fare? Qual è il giusto approccio per accogliere le nuove istanze presentate dai consumatori – senza ledere le ragioni del business?
Il primo capitolo del rapporto è dedicato proprio alla visione del cliente. È qui che si trovano importanti dati che aiutano a capire quanto le persone sono disposte a fare – per salvare il pianeta – e quanto si aspettano dalle aziende e dai governi. È sempre in questa sezione che si analizzano le diverse sfaccettature della “sostenibilità”: che cos’è, veramente? Che impatto ha sulle scelte di acquisto? Quali settori sono maggiormente tenuti d’occhio dal consumatore consapevole? A quali condizioni si è disposti a spendere qualcosa in più, pur di fare l’acquisto giusto?
Il capitolo The Regenerative Business, adotta invece la prospettiva aziendale e raccontando alcuni casi di successo (per esempio quelli di alcuni brand Unilever) analizza la possibilità di seguire un percorso di business orientato alla sostenibilità, che sia economicamente vantaggioso – soprattutto a lungo termine. L’attenzione, oltre che sui temi ambientali, è sugli aspetti etici del lavoro e sull’impatto delle produzioni sulle popolazioni locali.
A seguire si esplorano gli stili di vita a basso impatto ambientale:
- L’abitare, ovvero le innovazioni tecnologiche che trasformano le nostre case in smart home econostenibili;
- L’alimentazione, cioè le nuove spinte all’adozione di una dieta vegana (motivata non solo da aspirazioni salutistiche);
- La bellezza: la preferenza per prodotti e brand che dimostrano di utilizzare metodi produttivi ecologici (per la nostra pelle e per il pianeta)
- I più giovani, che insegnano un nuovo modello valoriale
- La genitorialità, ovvero l’impatto che ha decidere di avere o non avere figli, sul futuro del pianeta.
Nel capitolo Restorative Experiences, invece, la sostenibilità ambientale, economica e sociale viene traslata su città, mobilità, ristorazione, viaggi e arte. Cosa significa per questi settori essere sostenibili?
Nella sezione Positive Retail, si entra ancora più nel dettaglio ed è qui che si discute (e si portano i dati) di pack ecologici e innovativi; investimenti finanziari eco-friendly; mindfull shopping.
In conclusione, gli ultimi capitoli (che in parte si ricollegano a quello precedente) sono dedicati a: l’aiuto che tecnologia, digitalizzazione e AI possono dare nell’adozione di stili di vita meno inquinanti; i nuovi materiali (dalla plastica solubile, alle alghe per prodotti cosmetici 100% biodegradabili).
Su Findyourdata, per saperne di più su sostenibilità dei consumi e prodotti, puoi leggere anche:
- Quando un prodotto è davvero eticamente trasparente
- McKinsey: State of fashion 2019
- Veg e biologico in Italia: rapporto Sana 2017.
Per sapere come le nuove sensibilità su ambiente, etica e sostenibilità sociale stanno influenzando i maggiori trend (e brand) del futuro puoi invece leggere 100 trend per il futuro: retail, fintech, food.