
IPSOS pubblica il WISE Global Education Barometer 2020, indagine che esplora le percezione dell’educazione e le prospettive per il futuro di più di 9.000 giovani appartenenti alla Z Generation.
Il campione dell’indagine quantitativa è infatti composto da 9.509 giovani tra i 16 e i 25 anni, cittadini di 20 Paesi di tutte le 5 macro regioni:
- Medio Oriente: Qatar, Giordania, Libano, Turchia;
- Africa: Marocco, Nigeria, Sud Africa;
- Asia: Cina, India, Malesia, Corea del Sud;
- Americhe: Brasile, Canada, Messico, Stati Uniti;
- Europa: Finlandia, Francia, Germania, Regno Unito e Russia.
Le prime due sezioni affrontano direttamente il tema dell’educazione e della formazione scolastica e mostrano le valutazioni degli studenti stessi su efficacia e capacità di offrire strumenti adeguati per realizzare i propri obiettivi futuri.
Il tema del primo capitolo è infatti la soddisfazione rispetto al sistema educativo, analizzata per Paese, tipologia di istituto scolastico (pubblico o privato) e per ambito di studio. È qui che viene anche richiesto un giudizio sulla capacità di includere, sul rispetto della parità di genere e sulle opportunità offerte aldilà delle differenze religiose, economiche e culturali degli studenti.
Il secondo capitolo si sofferma sulle aspettative riposte nel sistema scolastico ed esplora il legame tra una buona formazione e il successo, le opportunità lavorative, il benessere di un individuo, sempre stando alle valutazioni degli intervistati.
In altre parole: a che cosa serve studiare? La scuola è un trampolino per una carriera soddisfacente? Aiuta davvero ad affrontare un mondo in evoluzione?
È qui che si rilevano interessanti differenze tra le risposte date dai giovani nelle 5 macro aree, amplificate dai focus:
- sul legame tra alto livello di studio e successo
- sulla chiarezza dei propri obiettivi personali e professionali
- sull’ottimismo riposto nel futuro
- sulla percezione di autoefficacia e preparazione di fronte al futuro
Il terzo capitolo, invece, si concentra sulle paure.
In chiusura infatti la prospettiva si allarga e affronta le speranze e i timori dei giovani nei confronti del futuro, il senso di impotenza, la responsabilità e quindi il coinvolgimento rispetto alle attuali questioni sociali, ambientali ed economiche.
Oltre a stilare una classifica delle urgenze mondiali che più destano preoccupazione, l’indagine misura anche il livello di coinvolgimento degli studenti, in ogni causa. Per ogni Paese considerato dall’indagine vengono illustrate le forme di attivismo più diffuse: dal boicottaggio di alcuni prodotti, alla divulgazione dei temi a cui si è sensibili, dal formare una petizione online, al partecipare attivamente ad associazioni che perorano le diverse cause.
Infine, la ricerca torna all’ambito scolastico e si occupa degli insegnanti. Il tema è rilevante per chiudere il cerchio e individuare quali siano le competenze umane e professionali ritenute più adatte per preparare i giovani alla sfide dei prossimi anni.
Sul sito di Ipsos, si trovano il report completo (con i risultati integrali della survey), le infografiche e un breve riassunto dei principali risultati.
È la prima volta che su Findyourdata si parla di educazione e formazione scolastica, però si è già parlato moto di giovani e di Z Generation. Se ti interessa saperne di più puoi consultare: