
Mckinsey indaga il tema del ritorno alla normalità con una survey sui 41 Paesi maggiormente colpiti dall’epidemia di Coronavirus. Lo scopo è capire se e quando i consumatori ritorneranno alla vita di prima, e in che modo. Quali attività routinarie riprenderanno? Cosa prevedono di acquistare nel futuro prossimo?
Si parte dal giudizio rispetto la condizioni economiche generali, data la pandemia in corso. Il dato mostra la percentuale di persone che si dichiarano ottimiste per il prossimo futuro ed è interessante perché ne vengono rappresentate le variazioni settimanali, a partire dal 5 Aprile.
Un altro dato importante è la previsione circa il tempo necessario per il ritorno alla normalità sia da un punto di vista più generico, sia rispetto alle proprie finanze. Quanto tempo ci vorrà per riprendere le attività di sempre ? In quanto tempo pensiamo di ristabilire il livello di reddito pre-crisi?
La sezione Consumer impact during COVID-19, invece, ha l’obiettivo di individuare i settori che – forse – ripartiranno per primi. L’attenzione non è solo rivolta alle categorie di prodotto, ma anche ai canali.
È qui infatti che troviamo le previsioni di spesa per Paese e categoria, con gradazioni di colore che indicano l’intenzione di diminuire o aumentare l’acquisto di un determinato bene.
Lo shopping online viene analizzato separatamente e permette di fare alcune previsioni circa l’intenzione di mantenere o meno alcune abitudini acquisite durante il lockdown. Anche qui, la segmentazione è per categoria di prodotto.
Quasi in chiusura, il focus dedicato al tempo. Tutti abbiamo cambiato il modo di trascorrere il tempo, dedicandone di più ad attività magari rima marginali e rinunciano ad altre cose.
I dati mostrano come le persone hanno fatto fronte al periodo di clausura domestica e quali sono stati gli intrattenimenti più gettonati.
La stessa sezione mostra, per ogni Paese, la percentuale di early adopters, ovvero di persone che si sono avvicinate per la prima volta ad alcune tecnologie digitali – premesso che queste hanno aumentato di molto la loro pervasività anche tra i segmenti prima più reticenti. Qui troviamo affrontati i temi del food delivery, del take away, dell’intrattenimento (dall’uso dello streaming, ai nuovi social network come tik tok ), della comunicazione (dalla didattica a distanza, all’uso software per video conferenze, alla videochiamata, …) e del benessere (dall’uso della telemedicina, alla partecipazione a lezioni di fitness a distanza).
In chiusura, le domande più importanti: appena la situazione si sarà normalizzata, tornerete a viaggiare, a visitare i negozi, a pranzare nei ristoranti e a visitare i centri commerciali?
Non sappiamo quanto queste risposte siano attendibili (le variabili in gioco sono molte e per le persone non è facile immaginare cosa faranno), ma di certo possono dare qualche indizio sul futuro prossimo.
Per altre ricerche sugli effetti del Coronavirus sui consumi, visita la sezione dedicata.
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