
Com’è strutturato il food delivery in Europa? Quali sono i player più interessanti e i dominatori del mercato? Come si sta evolvendo il settore? Come evolvono i modelli di business di Foodora, UberEats, Glovo Deliveroo e altri?
Di seguito alcune risorse fondamentali per capire questa “nuova” frontiera della ristorazione.
Il rapporto The State of European Food Tech 2018 di Five Season Ventures e Delaroom.com
Si focalizza sui nuovi servizi di ristorazione, che hanno alla propria base una forte componente tecnologica e sono rappresentativi delle settore del food delivery.
Dopo la presentazione dei valori del mercato food tech, in Europa e nel resto del mondo, il rapporto affronta il tema degli investimenti, evidenziando il loro andamento e le nuove soluzioni di food delivery che stanno raccogliendo maggiore attenzione da parte dei venture capitalist.
Interessante la sezione che si occupa di valutare l’appeal di nuovi modelli di business, caratterizzati non solo dalle nuove tecnologie ma anche dall’intento di soddisfare le nuove sensibilità dei consumatori e per il rivolgersi a nicchie sempre più esigenti.
Sempre per delineare l’evoluzione del settore, il rapporto prende poi in esame i nuovi investitori, che talvolta sono i leader stessi del mercato del food tech.
Il rapporto Food-Delivery Tech: Battle for the European Consumer
Per comprendere meglio il peso e la recente storia delle aziende di questo mercato, è utile consultare il Food-Delivery Tech: Battle for the European Consumer. Sebbene sia un documento non recente (è del 2017), è interessante per valutare – anche a posteriori – l’efficacia dei diversi modelli di food delivery, presi in considerazione dal rapporto.
In esso, infatti, sono contenute sia tavole di sintesi che raggruppano le aziende con modelli di business assimilabili, sia schede dettagliate per ognuno dei principali competitors.
Ampio spazio è infatti dedicato ai modelli aziendali, basati su case history, per i quali è presente un’analisi dei rischi e delle opportunità, con tanto di “verdetto” sulle previsioni di sviluppo e generazione di profitto. A seguire si trova un’analisi per Paese, dove vengono individuati i leader di settore per area geografica e viene esplorato ogni singolo mercato.
Il rapporto Food-Delivery (Comunicatica).
Ancora sulle aziende della consegna a domicilio dei pasti, si può consultare il creativo rapporto di sintesi scaricabile dal sito di Comunicatica (dati 2017), che riporta per ognuna: il numero di dipendenti e fattorini, i fatturati, il numero di pasti consegnati nell’anno, le collaborazioni con ristoranti, le città presidiate, i CEO e le figure chiave. Si tratta di dati messi a disposizione da diverse fonti, ma sintetizzati efficacemente.
Ma chi sono i riders?
Due le indagini che per prime si sono occupate di capire chi muove davvero i servizi di delivery:
- La prima è stata condotta dal dipartimento di studi Sociali e politici dell’Università Statale di Milano. La ricerca si basa su 218 interviste, condotte tra i riders di Milano; del documento è scaricabile la presentazione pubblicata su SlideShare.
L’indagine permette di ottenere le principali informazioni socio anagrafiche degli intervistati: età, genere, livello di studio e nazionalità. A tal proposito, nel caso dei lavoratori stranieri, viene esplorato il grado di integrazione nella società, attraverso dati come il periodo di permanenza in Italia, la conoscenza della lingua, il possesso di un permesso di soggiorno.
La sezione più importante, però, è quella dedicata all’inquadramento lavorativo, in termini di contratto, ore lavorate, azienda. È da qui che i ricercatori possono tracciare un quadro più completo che descriva le criticità sociali e di integrazione di cui i riders sarebbero portatori. Passando dalla conoscenza dei diritti e delle garanzie previste dai contratti, per arrivare alle coperture assicurative e agli enti che possono offrire supporto nel chiarire le aree oscure di questo modello di impiego.
- La seconda indagine è stata condotta dall’Istituto Bruno Leoni, inserita all’interno di una più ampia riflessione sull’economia digitale e la gig economy. La survey è stata condotta nell’agosto 2018 e ha coinvolto 1000 fattorini impiegati dall’azienda Deliveroo.
Qui il focus è sul rapporto tra il riders e la piattaforma, in termini organizzativi e contrattuali e anche percettivi. Il sondaggio infatti indaga la soddisfazione dei fattorini per il proprio lavoro, le motivazioni che hanno spinto a svolgerlo, le condizioni che potrebbero predisporre ad accettare un rapporto di lavoro subordinato. All’interno del sito dell’Istituto, inoltre, si possono trovare altri contributi relativi alle ore lavorate, alla retribuzione media, alla composizione sociale della popolazione di riders.
Sui consumatori
Per sapere di più su chi utilizza i servizi di consegna pasti a domicilio, sono da leggere:
- I dati raccolti nel rapporto Fipe Gli italiani e il consumo di cibo fuori casa, dove puoi trovare, nella parte finale del rapporto, le motivazioni che spingono i consumatori ad utilizzare questo tipo di servizi, i cibi preferiti e altre informazioni customer centered.
- La Mappa del cibo a domicilio in Italia, realizzata da Just Eat, il cui sito riporta i dati fondamentali dell’indagine e alcune infografiche sui cibi ordinati – con relativa preferenza regione per regione – , il consumatore tipo, l’incidenza sugli acquisti dei regimi alimentari salutistici e della cucina etnica.
Inoltre, se vuoi sapere come il food delivery sia stata una (pariziale) soluzione per molti ristoratori in tempo di Coronavirus, puoi leggere la raccolta di indagini La ristorazione al tempo del Coronavirus.
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