
Da dove partire per studiare la condizione delle donne nel mondo
I dati sono moltissimi: negli ultimi anni il tema della condizione femminile ha attirato l’interesse delle aziende e in alcuni casi della politica. Per questo motivo le informazioni disponibili sono numerose, ma spesso frammentate. Di solito, si tratta di elaborazioni secondarie di dati primari.
Su Findyourdata ho raccolto le principali indagini che parlano delle donne, sotto diversi punti di vista. La maggior parte ha una cadenza annuale e dunque permettono un monitoraggio, altre invece sono delle edizioni uniche.
Di seguito le principali pubbicazioni, divise per argomento. L’impatto del Covid19 sulle donne, ha meritato un approfondimento che puoi leggere qui.
Maternità e gestione famigliare
- Il rapporto di Save the Children “Le equilibriste: la maternità in Italia” è un rapporto annuale che fotografa la situazione delle madri italiane a tutto tondo. Dall’aspetto economico a quello psicologico, dagli aiuti previsti dallo Stato, al ruolo del pediatra. Si tratta di una rielaborazione di dati per lo più ISTAT, INL e OCSE. Qui il link all’edizione 2022, ma sul sito Save The Children sono presenti le edizioni precedenti: 2021, 2020, 2019, 2018, 2017 e oltre.
Sterotipi di genere
- Ipsos ha condotto per Save the Children la ricerca “Sterotipi di genere“, coinvolgendo adolescenti tra 14 e i18 anni. L’indagine affronta il tema della violenza sessuale, della discriminazione e della percezione di svataggio da parte delle femmine. La ricerca è stata svolta nel 2020 ed è scaricabile a questo link.
- Le Nazioni Unite pubblicano il rapporto di ricerca Tackling Social Norms A Game Changer For Gender Inequalities, dedicato agli stereotipi di genere e alla disuguaglianza tra uomini e donne. Partendo dal Gender Inequality Index (GII), l’indagine aggiunge alla discussione i temi delle credenze sociali e degli stereotipi di genere. Lo scopo è identificare le credenze, più o meno inconsce, che ancora modellano gli atteggiamenti e i comportamenti nei confronti delle donne. Si può leggere direttamente (usando la funzione reader) dal sito UN.
Lavoro e gender gap
- La dashboard più completa sul gender gap, a livello mondiale e con dettaglio al singolo Paese, è probabilmente quella dell’OECD: potete trovare la dashboard sullo stato delle cose per ogni Paese del G7, le banche dati su istruzione, occupazione, salute, gli indicatori per la valutazione della condizione femminile
- Nel 2019 il Censis inaugura il progetto “Respect: Stop violence against women” che, tra le altre cose, contiene una sezione dedicata all’istruzione e all’inserihttps://www.oecd.org/gender/data/mento delle donne nel mondo del lavoro. Il documento completo è disponibile qui , mentre la pagina dedicata al “talento mortificato” riporta alcuni dati sul ruolo della donna nella gestione delle attività domestiche (dati reali e percezione che sia un compito “per le donne”). Al momento non ci sono edizioni successive al 2019. Il Censis affronta il tema del lavoro femminile e della violenza contro le donne anche nel consueto Rapporto Annuale situazione sociale del Paese (qui l’ edizione 2022)
- Lavoro non retribuito delle casalinghe: l’articolo è una fonte interessante e ragionata di dati sulla condizione lavorativa delle donne, specialmente quando si parla di lavoro non retribuito. Da questa rassegna è possibile approfondire il tema, consultando i dati originali messi a disposizione da ISTAT, OECD ed Eurostat. L’autore è Maurizio Sgroi e l’articolo (del 2018) appare qui
Violenza, povertà e donne
- L’ISTAT dedica una sezione del suo sito al tema della violenza contro le donne. L'”Indagine sulla sicurezza delle donne” conta tre edizioni (2006, 2014, 2018) ma in questa pagina trovate tutte le news più rencenti che ruotano attorno al tema. Sono inoltre disponibili le tavole di dati. Da segnalare la sezione dedicata alle campagne di sensibilizzazione.
- Spesso la condizione femminile è anche legata a fragilità economica e condizioni psicosociali svataggiate. Save the Children dedica il rapporto “Con gliocchi delle bambine” alle periferie e alle bambine che le abitano. Contiene rielaborazioni dei dati ISTAT e delle più autorevoli fonti primarie. Affronta il tema dei pregiudizi e delle scarsità di risorse. Si parla di nuove generazioni, nuove italiane, di lavoro e soprattutto di scuola. La si può scaricare qui.
- Ipsos e We World Onlus nel 2018 hanno pubblicato il rapporto Voci di Donne dalle Periferie, che racconta la condizione femminile all’interno della famiglia e della società, con particolare attenzione alle storie di esclusione e violenza. L’indagine è particolarmente preziosa perché ha previsto una fase qualitativa con interviste in profondità, focus group e un’indagine quantitativa. Le interviste, di cui sono riportati molti stralci, hanno coinvolto donne che vivono nelle periferie metropolitane di Milano (Milano nord), Roma (San Basilio), Napoli (Scampia) e Palermo (Borgo Vecchio). All’indagine qualitativa hanno partecipato 650 persone, per il 53% donne, tutti residenti a Torino, Milano, Roma, Napoli, Cagliari, Palermo.
- Sulla violenza ostretrica Doxa ha realizzato l’indagine “Le donne e il parto. #bastatacere”, per conto dell’Osservatorio sulla Violenza Ostetrica in Italia. Sul sito dell’Osservatorio è disponibile un’infografica dei risultati principali e un articolo che snocciola i dati raccolti L’indagine raccoglie l’esperienza di un campione rappresentativo di circa 5 milioni di donne italiane, di età compresa tra i 18 e i 54 anni, con almeno un figlio di 0-14 anni.
Comunicazione e donne
- Stereotipi di genere e discriminazione hanno spesso trovato spazio nella comunicazione, nell’advertising. Kantar UK propone un viaggio che parte dagli anni ’20 del secolo scorso e arriva al primi 10 del 2000: racconta le conquiste delle donne e – per una volta – come la comunicazione pubblicitaria abbia intercettato il cambiamento, con messaggi nuovi, rivoluzionari per le epoche. Non si tratta di dati, ma di un affascinante racconto (da ascoltare o da leggere). Lo potete trovare qui Audio Tour: What Women Want? UK Exhibition
- Il Geena Davis Institute on Gender e l’Innovation Group del J. Walter Thompson di New York nel 2017 hanno pubblicato il rapporto “Gender Bias in Advertising”, interamente focalizzato sulla rappresentazione della donna negli spot che vediamo tutti i giorni e com’è cambiata nel tempo. La metodologia è mista: utilizzando la tecnologia del machine learning, sono stati analizzati 2000 spot dell’archivio storico del Festival internazionale della creatività Leoni di Cannes per monitorare nel tempo i cambiamenti dell’advertising in 33 settori, mentre il Geena Davis Institute ha corroborato i risultati sul materiale pubblicitario concase history.
Donne e invecchiamento
- Tra gli altri, ha dedicato spazi al tema dell’invecchiamento e della menopausa il Censis, con l’indagine “Ricominciare da 50” dove è stato coinvolto un campione rappresentativo di donne tra i 45 e i 65 anni.
- Mentre la ricerca di J. Walter Thompson si focalizza sui trend e stili di vita delle donne over 50. L’indagine si intitola “The elastic generation“